La Gestalt nella formazione del Consulente Coniugale e Familiare

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In questo articolo la Dott.ssa Patrizia Palmieri, tratta alcuni concetti della Gestalt, fondamentali per la formazione del Consulente Coniugale e Familiare.

Valentina Mancini

 

Gestalt, dal tedesco forma, è una corrente di pensiero nata all’inizio del ventesimo secolo in Germania e introdotta in Italia negli anni ’50. Idea portante della scuola gestalt è la visione olistica e globale dalla quale deriva l’assunto di base “Il tutto è più della somma delle sue parti“.

In altri termini quello che sentiamo ed il nostro stesso comportamento sono il risultato di una complessa organizzazione sensoriale e percettiva che guida anche i nostri processi di pensiero e, come le ricerche scientifiche hanno dimostrato, ogni individuo ricevendo costantemente una serie di stimoli, attraverso il sistema sensoriale e percettivo li seleziona e li organizza in strutture e forme significative.

La Scuola per Consulenti Coniugali e Familiari, oltre a riconoscere l’importanza della visione olistica, si focalizza anche su un altro concetto base della Gestalt, quello del “qui ed ora”, che costituisce la sola dimensione, quella del presente, in cui l’essere umano ha potere decisionale.

Il contatto nel presente, permette alla persona di ampliare la consapevolezza, di sentirsi liberi e responsabili delle proprie azioni, riuscendo così a vedere il proprio comportamento con maggiore chiarezza. Consapevolezza quale processo vitale che tiene uniti i diversi livelli dell’individuo (cognitivo, sensoriale ed emotivo) e che permette di non focalizzarsi unicamente sul pensiero o sull’azione, ma di cogliere l’integrazione dei tre diversi livelli.

Questo processo di crescita richiede la disponibilità a mettersi in gioco e permette sia il recupero del potere su se stessi e sui propri comportamenti, compresi gli aspetti disarmonici e contraddittori, sia l’assunzione della responsabilità delle proprie azioni. In questo modo si entra in contatto con tutte le parti di sé e ha inizio la crescita, l’integrazione e la capacità di vivere appieno la propria esistenza.

Il Consulente Coniugale e Familiare, grazie alla conoscenza e acquisizione di questi concetti, riesce a creare le condizioni all’interno della relazione d’aiuto del “Io sono qui e tu sei qui, ora”. Essere in questa condizione significa esercitare l’ascolto, l’attenzione e la presenza, e permette di accompagnare l’altro nel processo di miglioramento, di crescita, recuperando il senso della propria esistenza e lo sviluppo delle potenzialità che contestualizzano la realtà della relazione d’aiuto.

 

Patrizia Palmieri

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