L’Analisi Transazionale nella formazione del Consulente Coniugale e Familiare

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Vi presento un nuovo articolo scritto della Dott.ssa Patrizia Palmieri. Dopo aver già trattato l’approccio teorico e metodologico multidisciplinare della formazione del Consulente Coniugale e Familiare, con questo articolo e in quelli a seguire approfondirà altri aspetti dei modelli teorici iniziando dall’Analisi Transazionale.

Valentina Mancini

 

L’Analisi Transazionale nella formazione del Consulente Coniugale e Familiare

L’analisi transazionale (A.T.) è una teoria psicologica elaborata intorno agli anni ‘50 da parte di un gruppo di psicoanalisti che hanno visto nello psichiatra statunitense Eric Berne il fondatore. Questa teoria riguarda sia gli aspetti interiori, profondi, intrapsichici dell’individuo (Analisi), sia gli aspetti sociali, relazionali, interpersonali (Transazionale).

L’assunto filosofico di questo approccio è che “Ogni persona è OK, ognuno può decidere della propria vita e modificarla” e da questo punto di vista scaturisce una visione positiva ed ottimistica della vita.

Tra i vari strumenti a disposizione dall’A.T. il Consulente Coniugale e Familiare utilizza “il Contratto”, considerato fondamentale nella consulenza e visto come un esplicito e pragmatico impegno bilaterale, con una congiunta assunzione di responsabilità per lavorare al raggiungimento degli obiettivi definiti in esso. I concetti alla base sono, uno più interessante dell’altro, a partire dagli “Stati dell’Io”, Genitore, Adulto e Bambino, intesi come strutture della personalità che interagiscono e si influenzano a vicenda.

La conoscenza della dinamica delle “Transazioni”, inoltre, viste come uno scambio tra due persone di stimolo e risposta tra gli Stati dell’Io, aiuta ad avere una comunicazione più lineare e comprensibile, e permette di capire meglio le cause della possibile interruzione della relazione e degli strumenti utili per avere continuità.

A livello interiore, penso che sia importantissimo conoscere il concetto di “Copione”, messaggi negativi e positivi, tramessi dagli stati dell’io dei nostri genitori già dalla prima infanzia, immagazzinati nei nostri stati dell’io e rinforzati dagli avvenimenti esterni. Insomma una sorta di programma che ci influenza e conoscerlo, pertanto, può aiutarci a modificarlo.

Voglio terminare con “le Carezze”, intese come unità di riconoscimento. Se da piccoli abbiamo avuto bisogno del contatto fisico di chi ci ha accudito, da grandi sostituiamo questo bisogno con altre forme di riconoscimento, come un sorriso, un gesto o un complimento essenziali alla vita. Senza di esse, dice Berne “la spina dorsale avvizzisce”.

L’Analisi Transazionale, quindi, può diventare una concreta ricerca di soluzioni per la persona che intende conseguire la propria autonomia attraverso un processo di recupero ed uso della consapevolezza, spontaneità ed interiorità.

 

Patrizia Palmieri

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